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“La fine della storia e l’ultimo uomo”, pubblicato nel 1992 da Francis Fukuyama per Free Press (in Italia edito da Rizzoli), è uno dei saggi più discussi della storia recente. Un libro che nasce dall’articolo apparso nel 1989 su The National Interest, e che diventa subito simbolo del dibattito post-Guerra fredda. Secondo Fukuyama, con il crollo del Muro di Berlino e la vittoria del modello liberaldemocratico, l’umanità avrebbe raggiunto il suo punto di arrivo: la fine della storia intesa non come cessazione degli eventi, ma come conclusione della competizione ideologica. La democrazia liberale si presenterebbe quindi come la forma definitiva e universale di organizzazione politica. Il libro affonda le sue radici nella filosofia di Hegel e nell’interpretazione di Alexandre Kojève, che aveva già letto la storia come un processo dialettico destinato a culminare nella società universale e razionale. Fukuyama riprende questa visione e la cala nel nuovo contesto del mondo bipolare appena dissolto. Ma è davvero così? Eventi successivi come il terrorismo globale, il ritorno dei nazionalismi e le crisi economiche hanno messo in discussione la sua tesi. Le critiche non mancano: c’è chi vede nella sua teoria un eccesso di ottimismo, chi la considera un mito occidentale, e chi ne riconosce il merito di aver fotografato un momento unico di euforia storica. 📌 In questo video ci concentriamo sulla prima parte del saggio, quella che affronta il concetto di “fine della storia”. Nel prossimo video, invece, approfondiremo l’altra nozione fondamentale elaborata da Fukuyama: l’“ultimo uomo”, concetto chiave del pensiero di Nietzsche, che apre riflessioni profonde sulla fragilità della democrazia stessa. 👉 Per approfondire, il testo di riferimento è: Francis Fukuyama, La fine della storia e l’ultimo uomo, Rizzoli, Milano, 1992. 👉 Per approfondire il concetto di storia universale: https://www.youtube.com/watch?v=yEdWc6rsehQ&t=246s Seguici sui nostri canali! Facebook: https://www.facebook.com/profile.php?id=61563343340154 Instagram: instagram.com/glaukopis_aps Website: https://www.glaukopis.it/
L'idea che ha segnato una generazione. Francis Fukuyama e la fine della storia
One man's terrorist is another man's freedom fighter. Il dilemma del terrorismo
Il terrorismo è un crimine universale… eppure il mondo non riesce a definirlo. Nel video analizziamo perché la comunità internazionale non ha mai trovato un accordo su una definizione univoca di terrorismo, partendo dai lavori del Sesto Comitato delle Nazioni Unite e dalle posizioni delle delegazioni iraniana e palestinese. Dal caso Abedini in Italia alla normativa nazionale, fino ai nodi irrisolti del diritto internazionale, esploriamo le ragioni politiche che impediscono una convenzione globale: doppiopesismo, interessi geopolitici e l’uso del terrorismo come tattica efficace per gruppi armati sostenuti da potenze straniere come Hezbollah e Hamas. Concludiamo con una proposta: convenzioni internazionali mirate a singoli aspetti del fenomeno, dove il consenso è possibile. 📌 Argomenti trattati - Definizione giuridica di terrorismo - Sesto Comitato ONU e dibattito internazionale - Caso Abedini e quadro normativo italiano - Doppiopesismo e interessi geopolitici - Terrorismo come tattica nella guerra asimmetrica - Proposte per una regolamentazione condivisa 📌 Per approfondire: - The Oxford Handbook of Terrorism, Edited by Erica Chenoweth, Richard English, Andreas Gofas, and Stathis N. Kalyvas, Oxford Handbooks - Global Terrorism Index 2025, Institute for Economics and Peace: https://www.economicsandpeace.org/wp-content/uploads/2025/03/Global-Terrorism-Index-2025.pdf 📌 Per conoscere tutte le nostre attività: www.glaukopis.it 📌 Stay tuned: 23-25-26 ottobre 2025, GLAUKOPIS IN FESTIVAL, una tre giorni di incontri e live streaming a Foligno, con ospiti di rilevanza nazionale e internazionale! A breve pubblicheremo tutto il programma!
Terrorismo o libertà? La definizione impossibile che divide il mondo
Umberto Eco e la nebulosa fascista
La XII Dodicesima Disposizione transitoria finale della Costituzione italiana vieta la riorganizzazione del disciolto partito fascista. Un chiaro messaggio per il futuro, nonché l'evidenza di quanto fosse rilevante per la memoria collettiva la tragica esperienza del ventennio. Video completo sul canale YouTube: "Fascismo eterno e fascismo storico. Le visioni di Eco e Gentile a confronto."
Memoria antifascista incisa nella legge. la XII Disposizione transitoria finale della Costituzione
📚 Il fascismo è un fenomeno storico irripetibile o un'ideologia sempre pronta a riemergere? 📌In questo video analizziamo due delle più celebri interpretazioni contemporanee del fascismo: quella storiografica di Emilio Gentile e quella politico-culturale di Umberto Eco. 🔎 Due visioni diverse, due approcci complementari o inconciliabili? Cercheremo di capirlo riflettendo sul significato del fascismo oggi e sull'uso (abuso) che se ne fa nel dibattito pubblico. ✍️ Lascia un commento! Secondo te il fascismo è finito nel 1945 o no? 📌 Fonti principali: - Umberto Eco, Il fascismo eterno, La Nave di Teseo, 1995 - Emilio Gentile, Storia del Fascismo, Editore Laterza, 2022 ➡️ Iscriviti al canale e resta aggiornato sui prossimi contenuti!
Fascismo eterno o fascismo storico? Le visioni di Eco e Gentile
Byron, nel 1812: “La storia non ci dà che l’eco eterna d’una eterna vicenda. La storia ancor che grave de’ suoi mille volumi, è d’una sola pagina”. Sì, succedono tante cose, ma dato che in fondo non sono altro che la reiterazione di cose già successe in passato, si può riassumere tutta la storia in una paginetta scarsa. E per quanto questo possa essere il sogno di tutti i ragazzi che alle superiori non amano granché la storia, le cose sono un filo più complesse. Già.
L'eco eterna d'una eterna vicenda. La storia è ciclica o lineare?
La storia si ripete oppure progredisce? In questo video esploriamo le grandi visioni del tempo nella storia dell’umanità: dalla ciclicità tragica del fato greco alla linearità della redenzione cristiana, dalle teorie di Kant, Hegel e Marx fino alla "fine della storia" di Fukuyama. Scopriremo come ogni epoca ha cercato di dare una forma al tempo: cerchio, linea, spirale. Cosa cambia se pensiamo la storia come un ciclo eterno o come un percorso con una direzione e un fine? Parleremo di: – Il fato greco e la metempsicosi – La visione lineare del cristianesimo e dei monoteismi – Il pensiero di Kant, Hegel, Marx, Croce, Fukuyama – La dialettica storica, la lotta di classe, la libertà, l’universalismo Dalla Repubblica di Platone al Manifesto Comunista, dai cicli di Polibio alla monarchia prussiana di Hegel, fino alla democrazia liberale come punto d’arrivo della storia: un viaggio attraverso i modelli filosofici che hanno cercato di spiegare la forma del tempo. ✍️ Per te che forma ha il tempo? Scrivilo nei commenti! 🔔 Iscriviti al canale per altri video su storia, politica ed economia!
Prigionieri della storia. Visioni del tempo ciclico e lineare dal fato greco a Fukuyama
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